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Labirinti di salute

Ti stai facendo delle domande sulla tua identità di genere, e parlarne con quell’amicu non ti basta o non ha risolto i tuoi dubbi. Cerchi un po’ in rete ma ti perdi nei labirinti dell’informazione. Vorresti parlarne, sì, ma con chi?

Quali sono le strutture in Italia per il percorso, per le operazioni oltre che alla parte psicologica?

Io ero già seguito dalla mia psicoterapeuta – che mi segue tutt’ora – per decostruire una serie di sovrastrutture che minavano la mia autostima. Fu con lei che ebbi il primo colloquio sulla mia identità di genere ma presto capii che serviva una persona che potesse seguirmi specificatamente per quel tipo di “argomento”.

Dove trovo un* psicoterapeuta specializzato su identità di genere?!

Io, risaputamente caparbio e un po’ “cane da tartufo”, indossai un virtuale cappello a tesa. In tenuta da Indiana Jones iniziai la ricerca del Sacro Graal in questi labirinti virtuali: un* psicoterapeuta che mi seguisse per capirmi di più.

Googla di qua, googla di là, trovai il gruppo Facebook Informa trans e il sito www.infotrans.it , su cui trovai indicazioni per un’associazione territoriale sul veneto che forniva quel tipo di servizi.

Ti chiederai perché non ho scelto la soluzione SSN.

[risata]
Ti rispondo con una domanda: quanto devi aspettare per una risonanza magnetica con una impegnativa non urgente?
Ecco.
In secondo luogo, le professionalità in questo campo sono rare e ancora molte hanno una visione “binaria”. Io avevo bisogno di una mentalità che considerasse valide anche le sfumature di grigio.

Purtroppo, nel 2022, l’associazione che avevo trovato aveva delle tempistiche che non si confacevano all’urgenza del mio problema e mi venne in aiuto il CEST, associazione Centro Salute Trans* e Gender Variant, di cui Miki Formisano è presidente. Mi fornii un contatto per il primo colloquio psicoterapeutico specializzato e fu così che conobbi la dottoressa con cui mi sento tutt’oggi.

Do qualche numero:

  • capisco che qualcosa in me “non funziona” a livello psicologico ad agosto 2022;
  • ne parlo a fine mese dopo le vacanze con la mia psicoterapeuta;
  • a metà settembre trovo le indicazioni di una associazione sul territorio, chiedo un appuntamento;
  • faccio un colloquio valutativo della mia situazione a fine ottobre (perché non c’era posto prima) e scopro che c’erano sei mesi di attesa per poter parlare con una psicoterapeuta. Ehm, no. Sei mesi no, io ero già abbastanza in palla così;
  • mi rivolgo al CEST il giorno stesso e il 10 novembre ho il colloquio con la dottoressa PB.

NB: avevo cercato informazioni tutti i giorni, o quasi. Sono “leggermente” caparbio quando ho un obiettivo.

Adesso, la psicoterapeuta che mi seguiva l’avevo trovata. Per fortuna il CEST e la dottoressa mi spiegarono un po’ tutta la trafila. Perché per quanto le informazioni ci siano sul sito di infotrans.it un conto è leggere un trafiletto, un altro è qualcunu che te le spiega e risponde alle tue domande.

Tipo: “Va bene, adesso faccio i primi colloqui psicologici. Se poi voglio cambiare i dati e operarmi di mastectomia – che se potessi, getterei via le tette fuori dalla finestra con lancio olimpico– cosa devo fare? Come funziona?”


Ah, perché, vuoi fare delle opere sul tuo corpo?

una persona sta modellando un vaso in argilla, donandogli forma e vita.

Jonathan: Salve Stato, io mi voglio operare di mastectomia radicale. Come faccio?
Stato: Guarda che è un organo sano, mica puoi toglierti la *ghiandola mammaria*, *il pene* o *l’utero* solo perché ti va!
Jonathan: Ma come no, scusa, è il mio corpo… cioè se non si può con la sanità pubblica, posso almeno farlo di tasca mia?
Stato: Nemmeno per sogno, non prima che ti autorizza un* delly miey giudicy. Cioè, almeno… non in Italia. All’estero puoi fare quello che ti pare, anche prima della sentenza, nessuno dirà nulla. Anzi, qualche giudice potrebbe pure valutarlo positivamente perché vuol dire che ti senti “abbastanza maschio”.
Jonathan: Un attimo Stato, segui il mio ragionamento: io ho una diagnosi di disforia di genere, che mi è toccato fare dato che la vuoi per forza, visto che riconoscere la mia identità è considerata come una malattia… (non raccontiamoci balle eh, che le diagnosi si fanno solo se stai male, come per l’ernia). Già che me l’hai fatta fare, non basta questo? Per la ginecomastia o la riduzione del seno serve una impegnativa del medico e una visita dallo specialista.
Stato: Eh ma mica tolgono un organo riproduttivo, anche te. Su. E sennò ly figly chi li fa?
Jonathan: Ah, mi scuso tanto. My bad. [sarcasm] Però io vorrei operarmi…
Stato: Tutto a tempo debito, mio caro. Il “mio” tempo debito.

E dopo tutta la trafila con il tribunale?

Passano i mesi e dopo aver prodotto tuuuuutta la documentazione per il tribunale, (se non sai quale, ne parlo approfonditamente qui) lo studio legale deposita l’atto introduttivo e attendiamo la prima udienza. Quattro mesi dopo.

Io, intanto, scandaglio il web tipo palombaro alla ricerca di soluzioni che possano consentirmi di operarmi ASAP (As Soon As Possible).


Quali soluzioni sono disponibili? Dove le trovo?

Ringrazio sempre infotrans.it ma quella fonte, sebbene abbia la volontà di essere esaustiva, ahimè, non basta. I labirinti di salute si chiamano così perché è difficile risalire a tutte le informazioni. Quel sito non ha tutty i chirurghi che sono disponibili in Italia e/o che hanno expertise in quel tipo di operazione. In più, molte persone transgender valutano l’opzione estero, sia per competenza, ma anche per tempistiche.

Quindi riepilogo qui, anche per mettere a fattor comune, tutti i luoghi virtuali in cui ho trovato informazioni:

  • infotrans.it ¹ utile per centri multidisciplinari, mancano le professionalità singole)
  • ftm consigli (pagina instagram gestita da persone trans*, ha il portato delle esperienze di persone transmasc o enby, unisce info su chirurghy, centri multidisciplinari e pubblicano domande e richieste di informazioni)
  • Informa Trans Italia (community di condivisione in cui ci sono info ma non sono catalogate in un documento, bisogna usare la lente di ricerca o chiedere, c’è molta disponibilità. Serve tempo.)
  • Queer Mushroom forest, portale molto ben fatto ma non ci sono info sulle operazioni
  • Rete T Italia, canale telegram molto ben organizzato per servizi e scambio informazioni, ci sono delle è suddiviso in sottogruppi per topic ed è veramente di grande aiuto
  • In arrivo una tabella in cui condivido tutte le informazion che ho raccolto, per farne un database

E per i tempi?

Libera professione: Se sganci i denari, in Italia (si parla di un range che va dai 6000 ai 10000 euro), ti operano anche dopo quindici giorni, o comunque entro un paio di mesi, al massimo.

SSN: Se vuoi operarti in SSN, perché non so… paghi le tasse, per esempio? Mettiti comod*. Negli ospedali in cui ci sono chirurghy esperienziati le liste di attesa vanno da 2 a 5 anni.

E tu già per arrivare alla sentenza ci puoi impiegare da 18 a 36 mesi (dipende dall’ostruzionismo che incontri, se fai il percorso nel pubblico…), arrivi esaust* alla sentenza e solo in quel momento puoi operarti. Sei già pront* da mesi a fare il lancio del giavellotto con gli organi genitali che non vuoi più sentirti addosso, altro che aspettare degli altri anni!

Questo articolo prevede una parta 2 con la tabella che metterò a fattor comune, tieni d’occhio Instagram!

Ci sarebbe molto altro da dire, ma vorrei andare in approfondimento su temi che ti hanno incuriosito durante la lettura : se Labirinti di salute ti è piaciutto, se ti sono sorti dubbi, domande, puoi segnalarmeli nei commenti qua sotto, alla mail jorytelling@gmail.com, al caro vecchio instagram @jorytelling, altrimenti ho aperto un canale di comunicazione anonimo: https://ngl.link/jorytelling2

A presto!

Jonathan

¹infotrans.it: sito ufficiale dedicato alla salute e il benessere delle persone trans*, nato tra la collaborazione dell’Istituto superiore di sanità e l’UNAR, Infotrans è un progetto finanziato nell'ambito del PON Inclusione con il contributo del Fondo Sociale Europeo 2014-2020
²binarismo di genere: visione dell’essere umano suddivisa in soli due generi, uomo e donna, negando ogni altra “sfumatura di grigio”.

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